Indice articoli

Astronave Terra - Affrontare le sfide per vivere sul pianeta blu sotto assedio

Tavola rotonda internazionale al Peter Wall Institute for Advanced Studies dal 5 al 9 maggio 2014.

"Abbiamo bisogno di nuovi racconti che si colleghino con le motivazioni più profonde dei popoli e promuovano un'azione più radicale. I racconti coinvolgono le persone a tutti i livelli -non solo nelle loro menti, ma nelle loro emozioni, nei valori e nell’ immaginazione, che sono i fattori del vero cambiamento. Quindi, se vogliamo trasformare la società, dobbiamo imparare a raccontare e ad ascoltare - una nuova serie di storie sul mondo che vogliamo creare " Simon Hodges, Narratore

Stiamo cambiando il nostro pianeta in modo significativo perché dimentichiamo di vivere in modo sostenibile, consumiamo le risorse e alteriamo la Terra ben al di là delle sue capacità rigenerative. Come possiamo vivere rispettando i limiti del nostro pianeta blu? E’ possibile arrivarci ma cio’ richiede un nuovo modo di pensare e la messa in comune di competenze e prospettive molto diverse. Più di ogni altra cosa, guardando al futuro, abbiamo bisogno di prendere in considerazione diversi modi di fare e di essere.

Urgente!

Gli oceani sono una fonte insauribile di vita per il pianeta, una massa che copre quasi il 70% della superficie terrestre. L'indifferenza collettiva per il nostro ambiente naturale ha implicato che il prezzo da pagare, in termini di condizioni di vita e di sopravvivenza di tutte le specie compreso l'uomo, é alto - e siamo impreparati a far fronte agli effetti catastrofici che le nostre economie e ecologie si trovano ad affrontare, sia ora e in futuro.

La degradazione avviene più rapidamente del previsto - così si legge nel programma internazionale 2013 sullo Stato dell'Oceano (IPSO). La ricerca scientifica in genere valuta l'impatto del degrado oceanico in termini di decenni e secoli, eppure abbiamo raggiunto un punto critico in cui alcuni effetti possono essere registrati già in termini di mesi e anni. I cambiamenti che il nostro intero sistema Terra sta vivendo sono rapidi e profondi. Anche se non possiamo predirrre il futuro con precisione, dobbiamo agire ora, come amministratori della vita su questo pianeta.

Scienza e innovazione tecnologica possono arrivare solo fino ad un certo punto. E' tempo di procedere con un approccio fondamentalmente nuovo.

Una Tavola Rotonda unica:

Astronave Terra – come affrontare le sfide del vivere sul pianeta blu sotto assedio è una tavola rotonda convocata dall'Istituto Peter Wall alla UBC, Vancouver, dal 5 al 9 maggio 2014. Si é trattato di un eccezionale, unico e creativo spazio di dialogo che ha coinvolto tra i migliori studiosi, artisti, scienziati, educatori, dirigenti di Paesi di primo piano, professionisti, politici, cittadini e gli oceani.

Unendo e mescolando scienza, arti, discipline diverse, culture e pratiche differenti, la tavola rotonda si é proposta di creare le condizioni per scoprire dei percorsi ricchi per la nostra sostenibilità individuale e collettiva in relazione ai sub-sistemi marittimi e costieri. L’intento é di adottare un approccio partecipativo per creare le condizioni favorevoli all’emergere di una nuova intelligenza collettiva e di nuovi racconti.

  • Cosa sono i racconti nuovi? 

  • Dove sono i potenziali maggiori? 

  • Che ruolo si attribuiscono gli oceani nel nostro futuro collettivo?

La tavola rotonda é stata ospitata a Vancouver dall’ Istituto Peter Wall per gli Studi Avanzati presso l’Università della British Columbia. Il luogo stesso invita a farci coinvolgere da quest’unica bio-regione, che comprende l'ecologia selvaggia costiera, la vitalità istituzionale dell'università, e il patrimonio culturale in un contesto locale e globale di dialogo e di scoperta.

Visione, Obiettivi & Risultati

L'obiettivo finale di questa tavola rotonda interdisciplinare è quello di individuare azioni e risultati che riflettono nuove domande di ricerca trans-disciplinare e le opportunità ad effetto leva per far evolvere le nostre pratiche.

I nostri oceani stanno affrontando cambiamenti "inimmaginabili" a conseguenza dell’acidificazione, del collasso causato dalla pesca, dell’aumento del livello del mare, e dei continui disastri pan-oceanici d’inquinamento da petrolio, plastica e scorie nucleari. La tavola rotonda ha messo in evidenza i messaggi positivi e la saggezza collettiva per migliorare la consapevolezza del pubblico e l'azione a favore della salute dell'oceano.

Per un’agenda di lungo periodo, vogliamo generare nuove domande e nuove collaborazioni. Vogliamo offrire un quadro di riferimento per dirigenti e professionisti, per ricercatori e artisti in modo che possano continuare a combinare i loro rispettivi settori di riecerca con le pratiche più sperimentali nel campo della sostenibilità.

Miriamo ad ispirare l'apprendimento permanente, rendendo la scienza facilmente accessibile a insegnanti, studenti e altro pubblico non specialista e facilitando l'insegnamento e la pratica immaginativa che implichino un impatto significativo sull’azione collettiva e sui programmi scolastici.

Il nostro programma é altamente originale e partecipativo. E’ stato progettato apposta per stimolare collaborazioni creative e d’impatto e per rafforzare i programmi già esistenti tra scienziati, artisti e professionisti per il cambiamento sociale, nella scienza e nella pratica, che perseguono un impegno all’insegna dal senso critico. I nostri risultati serviranno da piattaforma, composta da tasselli differenti, per la cooperazione innovativa e l'impegno critico con i cittadini di tutto il mondo.

Iscriviti al nostro dibattito pubblico!

L'8 maggio 2014 la comunità universitaria e tutti coloro che si occupano di sostenibilità in generale sono invitati a un dibattito, integrato da art performance e discussioni interattivi. Questa sessione intende condividere alcune delle intuizioni e nuovi comprensioni critiche emerse durante il workshop con un pubblico più vasto alla University of British Columbia (UBC) e di ispirare tra i partecipanti approcci creativi e innovativi alle sfide di sostenibilità.

Siamo grati del sostegno offerto dall’Istituto Peter Wall per gli Studi Avanzati e invitiamo tutti coloro che si sono uniti alla tavola rotonda a condividere le loro diverse prospettive culturali, approcci disciplinari, aspettative sociali e legate ad un approccio di genere. Confidiamo che i partecipanti saranno premiati con nuove comprensioni ricche d’ispirazioni, conoscenze e opportunità di collaborazione per azioni.

 

La tavola rotonda è stata convocata dal Prof. Rashid Sumaila, direttore del Centro per la pesca all’UBC di Vancouver, dalla Dottoressa. Cornelia E. Nauen, presidente dell'associazione non-profit internazionale Mundus maris - Scienze ed Arti per la Sostenibilità, Belgio, e dalla Professoressa Associata Sarah Keene Meltzoff della Scuola Rosenstiel dell’Università di Miami.

Clicca qui per accedere al sito web della tavola rotonda ospitata da PWIAS.

          FERU logo                     LivingWholenessLogo


Dibattito con l'Oceano

Giovedi, 8 maggio 2014

Dalle 19:30 alle 21:45

Roy Barnett Recital Hall
School of Music, UBC
6361 Memorial Road
Vancouver
La partecipazione è gratuita, ma i posti disponibili sono limitati.
Registratevi qui online

 

Programma della serata:

19:30 - Benvenuto e inizio del programma
19:35 - Canzone, “For Broken and Tired am I”
19:45 - “L'arte e Sustenibilità” con David Maggs
20:00 - La voce della balena
20:30 - Intermezzo e rinfreschi

21:00 - Riflessioni
21:10 - Performance al pianoforte, Naomi Takagi
21:25 - Canzone, “Sure on this Shining Night”
21:30 - Messagi chiave

Clicca qui per il poster.


Primo giorno – Scoprire la diversità in sala

Apertura

 

Derek Gregory, illustre professore presso l’Istituto Peter Wall per gli Studi Avanzati (PWIAS) ha salutato calorosamente i partecipanti anche a nome dell'ex direttrice esecutiva, Janis Sarra. Ha sottolineato l'apprezzamento per l’approccio innovativo e partecipativo scelto come filo conduttore di questa tavola rotonda e ha sostenuto che il PWIAS s’aspetta di raccogliere risultati interessanti.

Beau Dick, Capo ereditario dei Kwakwaka'wakw e intagliatore, ha eseguito un brano cerimoniale per sintonizzare tutti i partecipanti alle pratiche dei territori non ceduti delle Prime Nazioni nel British Columbia.

U. Rashid Sumaila, Cornelia E Nauen e Sarah K. Meltzoff in qualità di ricercatori principali della tavola rotonda internazionale si sono uniti a Derek nel dare il benvenuto ai partecipanti e ad invitarli ad affrontare insieme le grandi sfide per i nostri oceani e cercare nuovi modi per connettersi ai problemi evidenziati e creare relazioni interpersonali.

Assieme a Maria Scordialos, Vanessa Reid aveva collaborato ai preparativi e in particolare alla progettazione del programma specifico del evento. Non potendo starci di persona, le due erano collegate via skype.

Ngaio Hotte come coordinatrice e co-conduttrice si è unita nell’accogliere i partecipanti e auspicare una settimana di lavori produttivi.

 

Check-in – chi è in sala?

Ngaio ha poi invitato i partecipanti a presentarsi seguendo le tracce di tre domande guida:

  • Cosa ti attira di questa tavola rotonda?

  • Cosa porti alla tavola rotonda, in termini di competenza, esperienza, ispirazione?

  • Condividi la storia sull'oggetto che hai portato e che ti collega al mare?

 

Quando un partecipante dopo l'altro ha condiviso generosamente la sua esperienza e spesso le storie più personali che li connettono al mare, la diversità presente in sala è diventata evidente.

 

La maggior parte dei partecipanti proveniva dalla zona di Vancouver, così avevano una profonda conoscenza del luogo.

 

Le loro storie si fondono perfettamente con quelle dei partecipanti provenienti da luoghi più lontani, tutti focalizzati a collezionare le loro preoccupazioni per gli oceani.

 

Ogni storia ha dimostrato un punto di vista molto personale e inaspettato, mostrando relazioni profonde, passione e impegno, di là della personalità pubblica.

 

C'era Naomi Takagi, un’organista affermata, che ha ricordando come la storia della sua famiglia è sempre stata legata alla pesca e l'oceano.

 

Francisco Alarcón, Docente presso il Dipartimento di spagnolo e portoghese dell’Università Californiana di Davis, poeta e scrittore di libri per bambini, ha portato degli esempi su come l'attenzione dei giovani possa essere stimolata e guidata al tema degli oceani e le loro incredibili creature.

 

C'era Jurgenne Primavera, scienziata emerita del Development Center sulla pesca del Sud-Est asiatico (SEAFDEC) nelle Filippine, che ha condiviso la storia sulla sua trasformazione da affermata ricercatrice sull’acquacoltura dei gamberetti a una delle principali autorità sulla protezione delle mangrovie nella regione.

Alcuni dei giovani scienziati avevano già viaggiato in diverse parti del mondo nel perseguimento delle loro indagini sugli oceani e su come sia possibile proteggerli più efficacemente.

La storia che ogni partecipante ha condiviso nel rispondere alle domande introduttive ha avuto anche l'effetto di svelare i rapporti personali con l'oceano di queste persone, che siano al inizio della carriera scientifica o già affermati o addirittura scienziato di eccezionale statura, che siano futuri artisti di fama o gente di practica.

Le relazioni con il mare si sono dimostrate tra le più varie ma tutti avevano in comune la curiosità di incontrare persone con background differenti che difficilmente si sarebbero incrociate nell’ordinaria vita professionale.

Tale è stata la scena impostata per lanciare il programma della settimana.

Inchiesta Apprezzativa

Cornelia ha introdotto il metodo chiamato Appreciative Inquiry (AI). I partecipanti sono stati invitati a formare gruppi di tre, su base volontaria, e a raccontarsi un'esperienza positiva che ognuno ha avuto.

In tre turni di circa 10 minuti, rispettivamente, ogni partecipante ha assunto un ruolo diverso:

  • il narratore,

  • il reporter, addetto a prendere appunti

  • l’osservatore, incaricato di chiarire questioni e assicurarsi che i punti chiave emersi fossero accuratamente registrati.

Ad ogni reporter è stato consegnato un semplice foglio di lavoro per registrare i seguenti elementi: il proprio nome, la persona fonte della storia e il titolo del racconto, il motivo per cui il narratore ha ritenuto l’esperienza positiva e ciò che l’ha resa una "storia di successo".


 

Dopo poco più di mezz'ora, tutti i partecipanti si sono riuniti all'esterno sulla terrazza con vista sul mare e le montagne per raccogliere un campione di storie e numerosi partecipanti hanno raccontato le proprie esperienze. Tra i motivi che sono stati elencati essere all’origine di tali esperienze i partecipanti hanno riconosciuto:

  • Superare gli ostacoli con la perseveranza,

  • Ottenere o dare accesso alla conoscenza,

  • Riscoprire se stessi, la propria identità culturale, la riconnessione al mare, alla famiglia, a un sogno nella vita ...

 

Quali sono stati altri fattori che vi hanno contribuito ?

  • la collaborazione con altri che la pensano come loro,

  • sentirsi pioniere di un approccio inclusivo,

  • essere attivi invece di aspettare il riconoscimento di "esperti", in particolare assumere l’atteggiamento che "nessun dato" non è una scusa ragionevole per “nessuna azione”,

  • l’ascolto, il rispetto degli altri e delle loro prospettive e l’apprendimento.

Conversazione con l'oceano

Ngaio ha chiesto ai partecipanti di scambiarsi di coppia e di utilizzare circa 45 minuti per mettersi in collegamento con l'oceano, in qualunque posto fosse stato loro permesso, e ascoltare quello che il mare raccontava, quali sono i problemi e in che modo ci parlava? Quali sono le sensazioni, le immagini, le idee, le parole e le connessioni che ci rivelava?

Al ritorno, a fine giornata, i partecipanti hanno espresso molti pensieri diversi che erano stati evocati durante la passeggiata.

Check-out - Che cosa ci ha detto l'oceano? 

L'Inchiesta Apprezzativa (IA) ha in qualche modo paragonato l'esperienza umana con l'oceano, tuttavia essa non può modellare l'esperienza percettiva. La metafora del mare come immisurabile e infinito - trasmette un diverso senso del luogo quantificabile dove siamo.

Sono già stati osservati sia l’aumento del livello del mare che della sua acidificazione, la modificazione della migrazione delle specie marine e degli esseri umani: sono gli effetti del cambiamento climatico.

In conclusione di questa prima giornata trascorsa insieme, Rashid, Cornelia e Sarah hanno catturato alcune delle impressioni raccolte dalle conversazioni. Hanno espresso la loro gratitudine per la disponibilità dei partecipanti ad impegnarsi tra loro e con il tema centrale del workshop condividendo generosamente le loro prospettive ed esperienze professionali, spesso molto personali.

Tramite l'utilizzo di diversi mezzi di indagine nelle scienze, nelle arti e nella pratica, utilizzati per attribuire un senso al mondo che ci circonda, abbiamo trovato la via di una comunicazione rispettosa che ci ha portato alcune nuove comprensioni e la possibilità di comparare vari risultati, tale che la robustezza del nostro punto di partenza sembra confermata.


Secondo giorno – Che cosa sappiamo già?

Benvenuto e apertura dei lavori

La giornata è iniziata riprendendo alcune riflessioni fatte in merito alle esperienze del primo giorno e introducendo un paio di nuovi partecipanti, tra cui Mel Wong, che ha reso disponibili le sue capacità di comunicazione visiva per la tavola rotonda del secondo giorno.

Ogni partecipante ha espresso il suo punto di vista circa il giorno precedente, i nuovi arrivati si sono presentati e hanno spiegato cosa li aveva spinti a prendere parte alla tavola rotonda.

Durante l'ascolto di contributi individuali, Naomi ha capito che le connessioni tra le differenti storie erano profonde a che avrebbero potuto essere più facilmente espresse in caratteri giapponese e cinese, dove termini come mare, oceano, pesca, baia, diritto, politica ed economia condividono una radice comune, come è anche il caso per termini che indicano diversi tipi di pesce, l’ascolto, il cuore e il respiro.

 

Naomi ha rapidamente abbozzato alcuni kanji e kana in giapponese per illustrare la sua osservazione.

 

Mindmapping

Affinché i membri del gruppo fossero in sintonia tra di loro e con il tema della giornata, Cornelia ha invitato i partecipanti a fare ancora un passo avanti nello sviluppo della comprensione e condivisione di questioni riguardanti la domanda: quali sono i problemi e le sfide che abbiamo di fronte per i nostri mari?

Si è deciso di lavorare sul modello dei “world café” con gruppi di quattro o cinque persone per tavolo per due o tre turni di circa 20 minuti ciascuno. Come regola di base una persona per tavolo doveva ricoprire il ruolo di “ospite” – il solo partecipante per tavolo a non ruotare - in modo da garantire la continuità della conversazione. Le altre tre o quattro persone per ogni tavolo invece si spostavano da un tavolo all’altro in base a turni successivi.

In seguito si è spiegata la regola di funzionamento e il galateo dei “world café”, sia oralmente sia per iscritto nella forma di un dépliant distribuito ad ogni tavolo in modo da assicurarsi che, una volta conosciute le regole, tutte le idee e le opinioni sarebbero state accettate e ricevute senza giudizio.

Ad ogni tavolo le ricche conversazioni hanno prodotto un sacco di idee e hanno mutualmente influenzato le diverse prospettive dei partecipanti. Alla fine, tavolo per tavolo, i partecipanti hanno contribuito con le loro intuizioni, scritte in forma di concetti su dei fogli di carta: un’idea o un concetto per ogni foglio. Dopodiché hanno raggruppato le idee per affinità al fine di consolidare i grandi temi e identificare le loro ramificazioni rispetto alla questione centrale.

I temi principali emersi come risposta alla domanda di partenza sono stati: l'eccessivo sfruttamento delle risorse, l'inquinamento, il collasso climatico, le istituzioni, il capitale globale, la disuguaglianza sociale, l’influenza delle emozioni umane e la connessione delle questioni.

Nella fase di sintesi finale i partecipanti hanno individuato una serie di "leve" o punti di ingresso per l'azione, ciò che essi hanno stimato essere più promettente per portare avanti il cambiamento.

I temi principali emersi come risposta alla domanda di partenza sono stati: l'eccessivo sfruttamento delle risorse, l'inquinamento, il collasso climatico, le istituzioni, il capitale globale, la disuguaglianza sociale, l’influenza delle emozioni umane e la connessione delle questioni.

Nella fase di sintesi finale i partecipanti hanno individuato una serie di "leve" o punti di ingresso per l'azione, ciò che essi hanno stimato essere più promettente per portare avanti il cambiamento.

 

Orgogli” and “Mancanze”

A seguito di una serie di conversazioni svoltesi durante il pranzo, Ngaio ha iniziato la sessione pomeridiana con una nota più riflessiva chiedendo ai partecipanti di collaborare, per coppie, ad analizzare quanto segue:

  • in cosa mi sento orgoglioso di quel che sto facendo per questi temi o problemi?
  • in cosa sono dispiaciuto di quel che non sto facendo o non sto cambiando dentro di me?

Ognuno ha potuto quindi scrivere in modo anonimo uno o più motivi di orgoglio o mancanze su un post-it e pubblicarlo. Questa si è rivelata essere la transizione perfetta alla fase successiva del flusso di lavoro.

 

Preparazione dei viaggi di apprendimento per il giorno successivo

Rifacendosi alle principali "leve" o punti di ingresso per il cambiamento, Ngaio ha poi invitato i partecipanti a proporre dei temi da esplorare durante il giorno successivo. Tali temi avrebbero permesso di affrontare una o più leve per il cambiamento e di sfruttare in tal modo a beneficio di tutti le competenze e i possibili contributi personali.

Le domande che seguono sono state solevate per formare i gruppi e preparare il viaggio di apprendimento che avrebbe impegnato il mercoledì, in toto o in parte:

  • Che cosa possiamo imparare da questo posto e dalla sua gente, quali sono le storie che ascoltiamo? 
  • Cosa ci aiuterà ad esplorare questi problemi?
  • Chi sarà la nostra guida?
  • Come possiamo condividere le nostre storie?
  • Di quali materiali avremo bisogno nei nostri viaggi?

Quindi tre gruppi sono stati costituiti rapidamente come risposta a uno degli interessi comuni seguenti: "incontrare persone appassionate per contribuire a portare avanti il cambiamento", "coinvolgere i cittadini al tema dell'oceano attraverso una mostra potenzialmente mobile", e "produrre un video su persone animate da passioni". Alcuni altri hanno preferito fare un percorso individuale.

 

Sintesi e "check out"

Solo due titoli si evidenziano in risposta all'invito di Ngaio di riflettere sulla loro esperienza del giorno: "C'è così tanta energia nella sala, che ancora non si era manifestata lunedì. È incredibile."

 

"Non possiamo immaginare il cambiamento prima che questo si manifesti. Ma una volta che il cambiamento è avvenuto, non possiamo immaginare che potesse non succedere. Queste sono le limitazioni di cui bisogna tener conto quando si lavora per sostenere il cambiamento."

 

La raccolta visiva di un giorno fantastico trascorso insieme e progettato da Mel Wong: cioè la vita che unifica tutto negli oceani formando un ciclo che comprende le creature, i legami tra di loro e le interazioni umane di vario genere. Tale immagine ha rappresentato in modo perfetto la ricchezza degli scambi intercorsi nel secondo giorno.


Terzo giorno - Pratica: Apprendimento in immersione, Apprendistato

Benvenuto e apertura dei lavori

I lavori si sono aperti al suono di un brano suonato da Naomi Takagi, l'accoglienza dei partecipanti ha anche offerto l’opportunità per riflettere sul giorno precedente. Che cosa abbiamo imparato ieri?

L’intenzione era di proporre un approccio diverso a problemi vecchi e nuovi già osservati, ma anche di prevedere nuove prospettive e percorsi che portano a trasformazioni migliorative.

Aver ascoltato tutti i partecipanti esprimersi nel gruppo disposto a cerchio aperto ha significato partire su buone basi per il nuovo giorno.

 

Viaggi d’apprendimento: imbarcarsi con le domande

Ngaio ha spiegato che le squadre o gli individui che si apprestavano a partire sui percorsi di apprendimento avrebbero avuto tutta la libertà di cui avevano bisogno per conseguire gli obiettivi, potevano rimanere nel campus oppure spostarsi per la città, e avrebbero potuto sia fare un rapporto nel pomeriggio sia proseguire più a lungo e fare un rapporto del gruppo giovedì mattina.

 

Tutti i viaggiatori sono stati invitati a portare con loro la domanda su dove è meglio investire le loro energie:

  • Che cosa possiamo imparare da queste 'leve'?
  • Quali sono gli elementi d’ispirazione?
  • Cosa ti sorprende, spaventa, ispira e insegna durante il viaggio?

 

Un gruppo è andato con Beau Dick verso il Museo di Antropologia e lo studio di Beau per girare un video sulle persone appassionate.

Il video si è incentrato sulle connessioni tra gli esseri umani in tutto il mondo, il loro radicamento e loro sentirsi parte della natura.

La parte centrale dello script è mostrava come alcune delle tradizioni delle Prime Nazioni del Canada sono vicine alle modalità con cui molti altri migranti costruiscono una casa in campagna. Altra parte altrettanto essenziale è stata quella incentrata sulla lotta per la coesistenza pacifica tra la popolazione umana, l'oceano e l'ambiente naturale sulla terra per garantire futuro vivibile per le generazioni future.

Un altro gruppo è andato al centro di Vancouver Est alla ricerca di persone piene di passione anche in città. Il gruppo intendeva esplorare cosa era successo nelle parti più povere della città in rapporto all’Oceano a alla vita nel British Columbia e cosa si poteva mettere a cantiere per vivere decentemente nel presente e negli anni a venire.

Un terzo gruppo ha visitato musei, tra cui il Science World, per preparare una mostra interattiva sull'oceano. L’incontro con i professionisti dell’attività museale è stata una grande opportunità per mettere a confronto il concetto iniziale con l'esperienza di curatori, degli specialisti di comunicazione e di altri professionisti su come collegare il grande pubblico alle arti e alle scienze.

I viaggi individuali invece hanno comportato, tra l’altro, scrivere un documento di riflessione e collaborare con i musicisti di un'altra tavola rotonda che si svolgeva in parallelo.

Così ogni partecipante ha sperimentato per un giorno il proprio viaggio di apprendimento, individuale o collettivo, decidendo di incontrarsi di nuovo solo la mattina seguente per farne relazione agli altri e gettandosi nella "avventura" con i sensi completamente ricettivi ma senza dimenticare il "bagaglio" professionale e personale di ciascuno.


Quarto giorno – Personificando, vivendolo ogni giorno, creando prototipi

Benvenuto e apertura dei lavori

Tutti i partecipanti riuniti in cerchio aperto si sono rimessi al lavoro con un caffè e il solito ricco mix di croissant e altre delizie per la prima colazione.

Come un modo per riconnettersi un con l’altro, dopo aver vissuto il giorno precedente esperienze molto diverse, è stato chiesto a tutti di condividere un'immagine o un oggetto che ha caratterizzato il percorso di apprendimento.

Dopodiché Ngaio ha spiegato l’organizzazione della giornata.

 

Condividere le storie ricavate dai viaggi

Il "gruppo video" aveva incontrato alcune persone piene di passioni nel Museo di Antropologia, dove Beau Dick, il suo apprendista, Cole Speck, e il nipote, Ryan Speck, avevano recitato con delle maschere che incarnano i rituali della vita attraverso la storia del figlio perduto.

Questa è la storia di un bambino maltrattato da suo padre che è sopraffatto dal dolore a causa della morte della sua amata moglie durante il parto. Il ragazzo crescendo ha infanzia miserabile ed è considerato un buon a nulla dal padre amareggiato e ancora in lutto. Inoltre non è bello e si sente a disagio con se stesso. Un giorno, il ragazzo si perde nel bosco, lasciando in riva al fiume il secchio con cui avrebbe dovuto prendere l'acqua fresca per suo padre. Gli abitanti del villaggio trovarono il secchio e lo riportarono al padre, che stava già diventando furioso per il ritardo con cui il ragazzo avrebbe riportato l’acqua a casa. Improvvisamene la collera del padre si trasforma in preoccupazione per il figlio che poteva essere annegato.

Nel frattempo il ragazzo aveva messo una trappola perché aveva fame, ma si era addormentato. Mettere le trappole era un'abilità in cui eccelleva.

In sogno un uccello intrappolato nel suo laccio gli promette di portarlo in un buon posto dove gli spiriti danzano. Quando si sveglia, libera un gallo cedrone e incontra gli spiriti timidi della foresta. Ognuno di loro gli dà un dono.

 

Gli spiriti della foresta rappresentano tanti personaggi: la Porta per passare attraverso in nuovi territori, l'Orecchio per ascoltare gli altri e nel profondo di se stessi, il Senso dell'umorismo degli uomini e quello delle donne, e molti altri.

I personaggi sono rappresentati ciascuno con una maschera diversa. Le maschere sono metafore di differenti valori, dei tratti del carattere, delle abilità e delle competenze necessarie nella vita, comprese quelle che sono ambigue o addirittura contraddittorie in natura.

Così equipaggiato, il ragazzo si era svegliato e ritorna al suo villaggio. Egli si rincontra felicemente con il padre, che è finalmente grato di averlo indietro sano e salvo.

 

Questa attività faceva parte degli spunti iniziali che il gruppo aveva esplorato attraverso la visita al Museo di Antropologia, dove alcuni modelli delle maschere erano in esposizione.

Il gruppo aveva anche consultato e condiviso in plenaria un discorso che Beau Dich aveva tenuto nella città di Victoria, sui gradini dell’edificio che ospita l’organismo legislativo, in occasione di una cerimonia tradizionale della “rottura del rame” e in segno di protesta per come il governo aveva trattato la gente delle Prime Nazioni in Canada e la natura del paese.

Francisco aveva trascritto il discorso per poi modificarlo in una poesia.

Il gruppo aveva recitato quella poesia come parte del loro "rapporto".

La poesia ha anche fornito il quadro di riferimento per il video che il gruppo aveva realizzato durante il suo cammino di apprendimento. Inoltre erano stati inseriti brani tratti da una discussione con Cole Speck, apprendista di Beau e 'giovane appassionato' con cui il gruppo era andato a parlare quel giorno. Nel frattempo, il video è stato ultimato.

Clickare qui per visionarlo: "We are all connected!".

Il secondo gruppo aveva lasciato il Campus per esplorare la parte est di Vancouver, che era stata un secolo fa il nucleo originario della città e ora è un quartiere con molte persone che vivono al disotto della soglia della povertà.

Il gruppo ha trovato uno scollamento tra le persone, la natura e il cibo. Tale fenomeno è stato attribuito alle politiche messe in atto a favore dei tentativi di riavviare l'economia locale e che prevalgono sui problemi ambientali.

La Galleria Gachet ha il mandato di aiutare le persone povere attraverso approcci artistici e attenti alle necessità dell’uomo piuttosto che definiti dalle tecnologie.

Il gruppo ha individuato dei segni di speranza e ha notato che il Galery stava in effetti fornendo uno spazio per l'auto guarigione e l'innovazione, la pratica attiva della solidarietà e del senso di comunità.

Il gruppo ha visitato un altro studio, questa volta nel settore della grafica, che sta lavorando con piccoli gruppi per facilitare degli scambi di idee sulle possibili trasformazioni e per esprimerle visivamente .

In Point Grey, il gruppo ha visitato la Sole Food Street Farm che crea occupazione, reintroduce la gente all'agricoltura e offre programmi scolastici, ad esempio, con dei "kit per piantare”.

Lo chef dell'hotel Four Seasons sta puntando sull’informazione per far apprezzare la provenienza del cibo e del pesce servito in tavola.

In sintesi, il gruppo aveva scoperto delle comunità povere in dollari, ma ricche di relazioni umane e piene di idee innovatrici. Tutti parlavano e lavoravano in termini di piccole dimensioni, tuttavia pareva evidente che sussistesse una possibilità di replicare le iniziative e di trasferirle a più larga scala (anche se non senza problemi).

 

Il 'gruppo mostra' era tornato dal suo viaggio di apprendimento con la conferma che l'oceano era considerato un tema forte e attraente per una mostra itinerante.

Con puto di partenza nella gallerai d’arte Morris e Helen Belkin Art Gallery di fronte alla sede della tavola rotonda, Shelly Rosenblum, Curatore di Collezioni accademiche, ha mostrato al gruppo la sala esposizioni e le strutture.

Un incontro casuale con l'archivista, che divide il suo tempo tra la Belkin Art Gallery e le altre istituzioni, ha permesso di raccogliere alcuni suggerimenti di percorsi verso gruppi potenzialmente interessati.

La conversazione si era concentrata rapidamente sulla possibilità di testare dei concetti espositivi su scala minore e di stimolare al contempo delle reazioni nei visitatori e un loro impegno. Sarebbe certamente opportuno sviluppare dei prototipi e testarne i concetti passo a passo per gestire i rischi e rendere la mostra credibile per le potenziali istituzioni ospiti, come acquari e musei.

Un laboratorio sperimentale che coinvolga curatori, scienziati, artisti e persone provenienti da laboratori di animazione virtuale sarebbe un trampolino di lancio utile.

 

Sally Otto, Fellow della Royal Society of Canada, direttore del Centro di ricerca sulla biodiversità, presso il Museo della Biodiversità di Beaty (Beaty Museum of Biodiversity), ha condotto il gruppo intorno allo spettacolare scheletro di una Balena Blu arenata e le vaste collezioni dei sotterranei aperti ai visitatori.

Il museo invita i visitatori a esplorare i molti artefatti negli espositori e dispone di un angolo per bambini che è molto visitato.

Il viaggio del pomeriggio per incontrare Andrea Durham, Vice-Presidente, Mostre, Servizi e iniziative digitali al Science World, era stato particolarmente produttivo in termini di consigli su cosa fare e cosa non fare grazie alla sua conoscenza dell'istituzione e alla sua lunga esperienza professionale. La squadra è stata molto grata ad Andrea, che aveva dedicato il doppio del tempo previsto a tale attività.

Una visita a Eric Solomon, direttore dei programmi artici presso l’acquario di Vancouver (Vancouver Aquarium), era stata programmata per venerdì pomeriggio, dopo la fine ufficiale della Tavola Rotonda, rivelandosi piacevole e molto utile. Senza dubbio la visita allo splendido acquario il giorno seguente si era dimostrata di per sé una grande esperienza e meritava ripetere le visite in modo da poter meglio apprezzare le diverse sezioni.

 

Naomi ha raccontato in modo vivido gli scambi molto produttivi avute con i musicisti di una tavola rotonda parallela sul tema dell’uso della musica a scopi terapeutici.

Ultimo ma non meno importante, Paolo ha introdotto i concetti chiave alla base del potenziale dell’introduzione di una moneta locale come mezzo per re-diversificare il sistema finanziario e perseguire una maggiore sostenibilità e dare gli attori locali, ad esempio nel settore della pesca e nelle imprese collegate, una nuova prospettiva di vita.

Esiste già una vasta gamma di esperienze basate su meccanismi di scambio e valute alternativi. Uno dei più grandi in termini di dimensioni è stato il regime sostenuto dal governo durante la crisi finanziaria argentina nei primi anni 2000, ma altri esistevano o esistono in Svizzera e in molti altri luoghi. Un numero crescente di economisti ritiene che alternative alla monocoltura prevalente sono essenziali per stabilizzare il sistema globale, che molti temono potrebbe crollare con conseguenze imprevedibili. Paolo, come conseguenza del suo percorso formativo e di precedenti lavori sul tema, visiterà in estate la Sardegna per raccogliere alcune evidenze empiriche su questo particolare esperimento che è in corso di esecuzione da alcuni anni.

 

Open Space Technology – Pro Action Café

Ngaio e Cornelia hanno poi introdotto il concetto di tecnologia a spazio aperto o del mercato delle idee. Chiunque volesse sviluppare un progetto, che ha avuto origine tanto dai viaggi di apprendimento quanto da una preoccupazione espressa da un partecipante, poteva proporlo per sviluppare una discussione successiva. In tal modo l’evoluzione poteva proseguire e si sarebbero sfruttate le diverse esperienze e opinioni dei partecipanti alla tavola rotonda.

Chi faceva la proposta formulava una domanda o sfida, che poi veniva riportata su una tabella a matrice per le affissioni sulla quale era indicato il numero di tavoli disponibili. Il promotore del progetto faceva una breve promozione per attirare altri partecipanti al suo tavolo.

La modalità di funzionamento è simile al World Café. Il promotore rimane a tavola come ospite e registra puntualmente la conversazione, mentre gli altri partecipanti vanno e vengono per due turni e contribuiscono alla riflessione sulla domanda posta al primo turno e tentano di scoprire che cosa può ancora mancare nel secondo turno. La differenza principale è che prima di entrare nel terzo turno di conversazioni, gli ospiti del tavolo/promotori del progetto dedicano alcuni minuti per riassumere i passi migliori da fare per attuare il loro progetto. Durante il terzo turno le stesse persone del secondo aiuto a perfezionare tale piano d'azione (quindi, non vi è alcuna rotazione addizionale).

Complessivamente sette proposte di progetto sono state discusse:

  • Come modellare l’Astronave Terra? - Alan Mackworth
  • Possiamo espandere la conversazione per includere l’eco-teologia e costruire sul concetto di spiritualità aborigena introdotto da Beau Dick e Francisco Alarcón? - Nigel Haggan
  • Che cosa dobbiamo fare per produrre un’intervista video globale sull'oceano? - Dyhia Belhabib
  • Possiamo catturare la nostra esperienza in un libro? - Cornelia Nauen
  • Quale altra forma di risultato scritto possiamo produrre? - Rashid Sumaila
  • Che cosa ci vuole per portare il "FishCoin" per la sua strada? - Paolo Dini
  • Una pagina facebook per l’Astronave Terra? - Francisco Alarcón e Sarah Metzoff.

I promotori sono stati invitati a scrivere i punti chiave del loro piano d'azione su un poster per raccogliere i risultati in seduta plenaria.

Come risultato della tavola rotonda, il progetto "FishCoin" è stato rinominato "fish-Crediti" e la proposta di creare une pagina facebook sarà spostato sulle pagine web di PWIAS e di Mundus maris.

Con così tanti progetti concreti e così tante idee in sala, le conclusioni erano state facilitate dai riepiloghi visivi e da brevi commenti di chiusura fatti da ciascuno dei partecipanti.


Evento Pubblico – Conversazioni con l’Oceano

Roy Barnett Recital Hall, 6361 Memorial Rd

8 Maggio 2014, dalle 19.30 alle 21.30

La serata era iniziata con un'introduzione del Prof. Rena Sharon sul lavoro della tavola rotonda sull'uso della musica a scopi terapeutici con cui l’Astronave Terra aveva co-organizzato l'evento pubblico.

Le osservazioni sono state seguite da un assolo di soprano sul tema "Per quanto io sia stanco e destabilizzato".

Poi è stato il momento di una stimolante conversazione condotta da David Maggs su arte e sostenibilità. Egli ha condannato i tentativi di ridurre le arti a semplici tecniche strumentali per scopi spesso manipolativi, come ad esempio per la promozione delle vendite. Ha invece contrapposto tali tentativi alla necessità di pensare ad uno spazio autenticamente libero e creativo che potrebbero più facilmente far incontrare il profondo desiderio della gente per la bellezza e dare quindi un senso diverso e più creativo al mondo.

La musica evocativa del flauto elettrificato, del violoncello e del pianoforte in 'Voice of the Whale' del compositore americano George Crumb ha riproposto l’ascolto della voce misteriosa di questa specie-icona, mentre faceva sprofondare la nostra immaginazione in quello che i geologi chiamano il 'tempo profondo'. Questo bel brano che ha toccato tutti i sensi ha affascinato il pubblico.

La pausa aveva offerto un’opportunità per scambi d’idee tra il pubblico e per fornire un feedback scritto e dei suggerimenti ai partecipanti alla tavola rotonda.

 

Cornelia Nauen ha poi parlato della tavola rotonda Astronave Terra riconoscendo in prima battuta che l'evento si svolgeva sui territori non ceduti delle Prime Nazioni Canadesi. Sono seguiti i ringraziamenti e alcune spunti di riflessioni.

 

L'apparizione a sorpresa di alcune delle maschere raffiguranti gli spiriti della foresta avevano trascinato il pubblico direttamente nel racconto del figlio perduto, che Beau Dick aveva spiegato durante il percorso di apprendimento del mercoledì.

 

 

L'orecchio, la Porta e altri personaggi erano emersi dai corridoi laterali della sala per scivolare tra le file delle poltrone in sala e avvicinandosi al pubblico seduto fuori scena.

 

Gli spiriti convergevano a poco a poco prima di fronte al palco e poi sul palco per mettere in scena alcune parti della storia.


Orchestrata da Beau Dick e da un maestro di cerimonia, la messa in scena è stata un duro monito di ciò che possiamo imparare gli uni dagli altri e dalle nostre rispettive culture.

 

E grazie all’influsso benefico della musica sui cuori, il pubblico si era dimostrato molto ricettivo e disposto a impegnarsi.

 

 

La performance improvvisata aveva lasciato un atmosfera speciale. Proprio quella che serviva a Naomi Takagi per portare il pubblico in uno stato d'animo ancor più adatto ad ascoltare la musica e le proprie emozioni più profonde e ad apprezzare i quadri di Robi Smith.

In primo luogo Naomi ha suonato un pezzo appena composto da sua sorella per la tavola rotonda poi diversi pezzi delle Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach.

Il tempo è volato e dopo un'altra canzone era già il momento di tirare le conclusioni e di riflettere sui commenti del pubblico ricevuti durante la pausa.

Il tempo è volato e dopo un'altra canzone era già il momento di tirare le conclusioni e di riflettere sui commenti del pubblico ricevuti durante la pausa.

Questo ruolo era stato affidato a Rashid Sumaila, uno dei tre principali investigatori (con Cornelia E Nauen e Sarah K. Meltzoff) della tavola rotonda Astronave Terra.

Prima che ce ne fossimo resi conto, la sera e una giornata molto intensa si erano concluse.

Quanto può essere compresso in un solo giorno e come si può finire una giornata con ancora cosi tanta energia residua!


Quinto giorno – Intraprendere

Benvenuto e apertura dei lavori

La giornata era iniziata sotto un’eccellente stella accogliendo Eric Solomon dell'Acquario di Vancouver, che era stato proposto per la tavola rotonda a motivo della sua finalità, la diversità dei partecipanti e dei collegamenti con il proprio lavoro di direttore del Programma Nordico e con i molti sforzi educativi dell'acquario.

In seguito le storie della settimana erano state collocate al centro delle analisi del gruppo disposto in cerchio aperto. Quali storie raccolte in questa settimana potranno essere ricordate e condivise? Quali azioni ti hanno ispirato? Oltre ai progetti individuati con concrete misure di attuazione il giorno precedente, quali potevano essere ulteriori idee per le attività concrete da intraprendere?

Altre riflessioni erano incentrate su cosa cambiare nell'approccio al proprio lavoro, su l’avvio di nuove collaborazioni, su una volontà nuova di portare lo spirito del workshop nei nostri prossimi progetti e attività.

La raccolta dei quattro giorni precedenti era ricca per qualità e quantità di attività, alcune già in corso e più pianificate di altre.

 

Scrivere una breve lettera

Ngaio aveva invitato tutti a scrivere una breve lettera a se stessi o ad un partecipante della tavola rotonda, indicare l'indirizzo su una busta e consegnargliela. Ha incoraggiato ad includere alcuni sentimenti o idea che ciascuno desiderava fissare.

Si è poi impegnata a pubblicare le lettere entro sei mesi di tempo, in modo che ciascuno possa ricordare la tavola rotonda, la sua atmosfera, l'energia nella sala e ciò che i partecipanti avevano concordato di fare.

Come Dana Miller ha spiegato, attingendo da una precedente occasione in cui aveva scritto una lettera a se stessa come se fosse stata una bambina e che ha recuperato di recente, l'esperienza è stata incredibile. Ha contribuito a far luce sullo stato d'animo precedente ed era un forte richiamo per sogni e speranze, alcuni diventati realtà, altri no o trasformati.

Così i partecipanti si potranno sorprendere di quello che leggeranno in sei mesi di tempo oppure no.

 

Tirando le conclusioni

Rashid, Sarah, Cornelia e Ngaio erano intervenuti uno dopo l'altro per esprimere la loro gratitudine per la meravigliosa collaborazione che ciascuno aveva dimostrato. Questa, insieme alla logistica garantita dagli organizzatori, tra cui gli amici del The Living Wholeness Institute, Maria Scordialos e Vanessa Reid, ara stata la chiave per rendere questo innovativo formato di tavola rotonda un’esperienza di successo. E non solo in termine di atmosfera ma anche in termini di attività concrete concordate e generate dalle varie conversazioni della tavola rotonda.

Gli organizzatori hanno promesso di consegnare una newsletter illustrata e dei follow-up sugli altri impegni presi.

 

La chiusura del cerchio 

Ad uno ad uno i partecipanti hanno esposto qual sarebbe stato stato il loro punto di partenza, dove si posizionavano adesso e come intendevano passare all'azione, individualmente e con gli altri. Tutti hanno espresso la consapevolezza della difficoltà di portare avanti l’azione una volta tornati alla loro vita di tutti i giorni, ma hanno anche pensato a come superare tale rischio d’inerzia.

Le ultime parole sono state di ringraziamento all'Istituto Peter Wall per gli Studi Avanzati per la generosità con cui l’evento era stato sostenuto con contributi, contenuti e finanziamenti. Cornelia ha ringraziato in particolare Ngaio per la capace ospitalità.

Con questo la tavola rotonda si concludeva e i partecipanti si dispersero, tornando ai loro ambienti di lavoro ordinari.

Poiché la cronaca di questi giorni è stato scritta, i contatti proseguono con l’intento di lasciare un segno ben oltre i confini della sede confortevole Peter Wall Institute for Advanced Studies.