Il consumo mondiale pro capite di prodotti ittici ha raggiunto un nuovo primato nel 2014 con 29kg. DI cui circa metà era dovuta all'acquacultura secondo le stime pubblicate dalla FAO (Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite) nel suo rapporto State of world fisheries and aquaculture 2016.
Per quanto il consumo annuale pro capite di pesce sia cresciuto sensibilmente nelle regioni in via di sviluppo (da 5,2 kg nel 1961 a 18,8 kg nel 2013) e nei paesi a basso reddito e deficit alimentare (LIFDC, da 3,5 a 7,6 kg), è ancora sensibilmente inferiore a quello delle regioni più sviluppate, anche se il divario si va riducendo. Dati probabilmente sottostimati, poiché la pesca di sussistenza e artigianale è molto poco coperta dai sistemi statistici nazionali e quindi anche dalla FAO.
Definizione:
Nella sua forma più generale, sovrappesca significa che gli esseri umani catturano più pesci e altri organismi dagli oceani (e nelle acque dolci) rispetto a quelli che gli ecosistemi interessati possono rigenerare. Di conseguenza quanto più si pesca, tanto meno può essere raccolto. Sovrasfruttamenti persistenti possono comportare la scomparsa (totale o solamente commerciale) di risorse una volta abbondanti.
Definizione:
La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN), comprende forme di pesca senza licenza valida e senza comunicazione delle catture effettuate in acque nazionali o internazionali sotto l'egida di una organizzazione regionale di gestione della pesca (ORGP). La pesca non regolamentata si riferisce per lo più alle navi senza nazionalità o battenti bandiera di un paese che non è parte di un'ORGP rilevante.
Catture accessorie - una distruzione di massa inutile e spesso dannosa
Un'area marina protetta è essenzialmente uno spazio in mezzo all'oceano, dove le attività umane sono più strettamente regolamentate, rispetto alle acque circostanti - simili ai parchi a terra. Possono servire una varietà di scopi ecologici e sociali.
La definizione dell’IUCN è uno dei tanti modi formali per definire il concetto generale: "un ben definito spazio geografico, riconosciuto, dedicato e gestito, con mezzi efficaci legali o di altro tipo, per ottenere la conservazione a lungo termine della natura con i valori dei servizi ecosistemici e culturali associati".
Definizione:
La biodiversità è la varietà di tutte le forme di vita, le diverse piante e gli animali e microrganismi, i geni che loro contengono e gli ecosistemi di cui fanno parte.
La biodiversità marina è la varietà di forme di vita negli oceani e dei loro ecosistemi. Un elevata diversità è auspicabile.
Donne nell'acquacoltura dei gamberetti in (Goa) India (Foto cortesia Sangeeta Sonak)
La coltivazione di organismi marini o d'acqua dolce, come il pesce, i gamberi, le ostriche o le alghe si definisce acquacultura. La maggior parte delle specie non sono addomesticati e hanno bisogno di novellame preso in natura, ma perlomeno una parte del loro ciclo di vita è controllata.
La definizione ufficiale della FAO dell'acquacoltura per fini statistici può essere trovato qui.