Bryggen è lo storico distretto portuale di Bergen, una delle più antiche città di mare del Nord Europa, situata sulla costa occidentale della Norvegia., nata come centro commerciale nel XII secolo.. Nel 1350 la Lega Anseatica stabilì un Ufficio Anseatico in Bergen, acquisendo col tempo il controllo di Bryggen e controllando il traffico di stoccafisso, pricipalmente dalle isole Lofoten situate al nord della Norvegia, attraverso privilegi garantiti dalla Corona. La Lega Anseatica stabiliì in tutto quattro uffici oltremare, di cui Bryggen è l'unico conservato fino ai nostri giorni.
Il sito UNESCO World Heritage non è, naturalmente, una "mostra" convenzionale, ma piuttosto una località attiva, e al giorno d'oggi molto turistica in estate, dove i visitatori hanno la sensazione della vita e della cultura del tempo passato assieme al mangiare e ai drink di oggi. Per secoli è stato la principale località di commercio dove lo stoccafisso (merluzzo seccato), l'olio di fegato di merluzzo, pellicce e carne affumicata provenienti dal Nord veniva scambiati con farina, grano, malto, sale, birra, salumi, canapa, tessuti, ferramente e vetro.
L'ufficio di Bergen era retto da regole dettate al tempo della Lega Anseatica o da assemblee generali di ogni cità e i suoi commercianti combinavano i loro sforzi per ottenere maggiore capacità di concentrazione. Ci si attendeva che i membri dell'Ufficio rispettassero queste regole, sotto il controllo del consiglio cittadino di Lubecca, sul mare Baltico. Inoltre, ogni Ufficio aveva anche delle regole proprie.
I mercanti della Lega Anseatica erano soggetti a queste regola nella sola area dove erano autorizzati a stabilirsi: Bryggen, lungo il molo della parte di levante del porto. Qui, dietro le case fronte al mare, potevano essere costruite in lunghe file fino a 10 altre case di commercio, l'una attaccata all'altra, ognuna con il suo gestore, operai, apprendisti; una folta popolazione, interamente mascolina. Al di fuori della densamente abitata Bryggen, i mercanti anseatici erano soggetti alla legge norvegese. Erano autorizzati ad acquistare e vendere liberamente nelle città e nei mercati della Norvegia, ma non potevano viaggiare più a nord di Bergen.
Tra i privilegi garantiti ai mercanti anseatici erano compresi una tassa relativamente modica di 148 kg di grano per ogni battello che approdasse nelle città mercantili norvegesi ed il diritto di recupero del carico delle navi naufragate o di richiesta di aiuto. Normalmente le comunità costiere avevano pieni diritti di salvataggio e potevano esigere come compenso fino 10% del valore del carico.
Lo scambio di beni avveniva prevalentemente attraverso permute. Solamente piccole quantità di moneta cambiavano di mano. Anche negli anni di scarse catture, i mercanti affidavano ai loro clienti forniture sufficienti per affrontare i tempi difficili. Questo sistema, chiamato "credito dei commercianti della Norvegia Settentrionale", si è sviluppato col passare del tempo fino a importi notevoli ed è rimasto esente da interessi fino alla metà del XIX secolo. Il beneficio per il mercante consisteva nell'obbligo per il debitore di consegnare i suoi prodotti esclusivamente al creditore. Questo credito poteva anche essere trasmesso in eredità senza essere stato ancora pagato, di modo che molte famiglie sono rimaste legate alla stessa casa commerciale per diverse generazioni.
I pescatori della Norvegia settentrionale producevano due tipi di stoccafisso, intero e a pezzi. Il pesce intero veniva eviscerato ed essiccato senza tagliarlo, mentre quello a pezzi veniva tagliato attraverso l'intera spina dorsale e poi essiccato sul posto, in condizioni particolarmente favorevoli. "I mercanti tedeschi in Bergen dividevano i pesci in numerose categorie. Nel XVIII secolo vi erano 23 differenti qualità di merluzzo, sei qualità di orata e due qualità di merlano. Ognuna aveva il suo specifico mercato e il suo prezzo. Di conseguenza la selezione era un lavoro di alta specializzazione che richiedeva una conoscenza profonda sia dei pesci che dei mercati."
L'olio di fegato di merluzzo veniva diviso in tre differenti qualità fin dall'inizio del XVIII secolo: l'olio di fegato di merluzzo chiaro era il primo fluido che affiorava alla superfice del fegato messo in barile; quello scuro veniva otenuto bollendo il fegato dopo aver estratto quello chiaro durante il primo passaggio; dopo un'ulteriore bollitura si otteneva quello marrone da utilizzare nelle lampade.
Per quanto riguarda il commercio dello stoccafisso, circa 100 barche da carico trasportavano il prodotto a Bergen per distribuirlo a tutte le case commerciali. I picchi stagionali erano due, in maggio e da agosto a settembre. Ingenti quantità di mercanzie arrivavano allora dal nord e venivano scaricate in in breve periodo di tempo mentre quantità simili di farina e altri prodotti venivano caricate per il viaggio di ritorno.
Per evitare perdite di tempo il cairco di ogni battello veniva consegnato direttamente al mercante tedesco referente del capitano, ne conseguiva che alcuni ricevevano troppo e altri troppo poco. Alla fine delle operazioni di scarico veniva eletta una commissione che ridistribuisse la mercanzia attenendosi al principio di equità. I mercanti regolavano gli affari reciprochi in contanti, non attraverso scambi. "La tenuta di un registro seguiva regole particolari. Dapprima il viaggiatore compilava una bozza dei commerci avuti con la Norvegia settentrionale, nel quale venivano registrate tutte le merci in entra e in uscita. Questa prima nota veniva poi trasmessa al direttore commerciale, che ne trascriveva le principali poste nel libro mastro."
Nel mastro venivano rispecchiati profitti e perdite, ammontare dei debiti commerciali della Norvegia settentrionale, il numero di clienti regolari e le previsioni commerciali. Di conseguenza il libro mastro, che apparteneva alla casa e non al singolo mercante, permetteva una stima del valore della casa di commercio in caso di cessione.
Il declino della Lega Anseatica iniziò all'epoca della scoperta da parte dell'Europa di vie marittime negli altri continenti. Con qualche ritardo, tra il 1630 e il 1700, la coesione dei mercanti nell'ufficio di Bryggen si indebolì e le case di commercio vennero vendute a investitori norvegesi non tenuti alla disciplina anseatica. Nel 1701, appena prima che il grande incendio del 1702 distruggesse l'80% delle case in legno, vi erano ancora 47 case anseatiche contro 31 di proprietà di commercianti di Bergen. Ma nel 1740 solamente 9 case di commercio tedesche erano rimaste e la loro amministrazione di Bryggen era insostenibile. Nel 1764 venne fondato l'Ufficio Norvegese in sostituzione dell'Ufficio Tedesco, segnando la fine di quattro secoli di dominio anseatico del commercio in Bryggen.
Il nuovo Ufficio reclutò i suoi membri a Bergen, ma molti di loro erano ancora tedeschi e il vecchio sistema non subì che poche modifiche, poiché molte regole anseatiche vennero mantenute. La lingua tedesca rimase inoltre per molti quella del commercio. Cadde in disuso alla fine nel 1899 ponendo fine a una lunga relazione storica.
Il Museo Anseatico di Bryggen è situato sulla parte fronte mare della tenuta Finnegården. Le altre proprietà sono vivine, tutte separate da stretti vicoli, facendo del fuoco un grave rischio, soprattutto ai vecchi tempi (vedere la seconda foto dall'alto). Era sempre proibito accendere fuochi per riscaldamento o illuminazione. Ciò nonostante di tanto in tanto scoppiavano incendi e ogni casa era equipaggiata con asce, secchi e altri utensili per combattere il fuoco.
L'edificio museale è ben tenuto e vi sono esposti utensili, negozi, magazzini, uffici ed anche spartani locali per abitazione per l'abitaizone maschile delle case di commercio, permettendo di avere una idea delle condizioni di vita degli abitanti. I documenti storici riportano che l'eccesso di lusso veniva moderato ed era anche soggetto a sanzioni.
Gli apprendisti alloggavano in due nello stesso letto. Vi erano numerosi apprendisti di età intorno ai 14 o 15 anni, tenuti a servizio per sei anni prima di poter sostenere un esame per divenire commercianti. In caso lo superassero divenivano viaggiatoi. In quanto tali erano secondi nella gerarchia della casa e potevano anche diventarne gestori quando chi occupava tale posizione fosse ritornato in Germania.
I proprietari o dirigenti raramente vivevano a Bryggen, dirigendo i loro affari piuttosto dalla loro casa madre. Il gestore dirigeva l'attività per suo conto. Dopo alcuni anni poteva acquistare una propria casa di commercio e ritornare in Germania divenendo lui stesso dirigente. Il alternativa, poteva fondare una attività quando ritornato in patria invece di comprare una casa di commercio a Bryggen.
Oggi il mercato del pesce alla fine della banchinaè una attrazione turistica durante il breve periodo dell'estate, persone provenienti dall'asia e dai paesi del sud si ritrovano a entrambi i lati del bancone, sia come venditori che come acquirenti.
Merluzzo, salmone d'allevamento e una varietà di frutti di mare del nort sono il piatto forte. Molti stand sono attrezzati per trasformarei frutti di mare acquistati in un delizioso pasto da consumare sul posto.
Purtroppo, molti stand propongono carne di balena poiché la Norvegia si è unita al piccolo gruppo di nazioni di pesca che insistono nel manenterne la pratica. La maggior parte delle nazioni e perfino i giovani delle nazioni baleniere non voglio più farne consumo. Di conseguenza gran parte finisce in alimenti per animali da compagnia. Fortunatamente le politiche di pesca e di cooperazione della Norvegia hanno anche aspetti più positivi a loro credito, e dopo essersi affacciati sul ricco passato e sull'interessante futuro di Bergen vale sicuramente la pena di saperne di più.
Le citazioni provengono dalla guida del Museo, "The Hanseatic Museum and Schøtstuene" di Marco Trebbi (1996), edizione italiana. Un libro sulla città più dettagliato e magnificamente illustrato è The Heart of Bergen", di Marco Trebbi con foto di Jiri Havran, pubblicato da ARFO, Oslo, 2007.
Testo e foto di questa breve recensione sono di Cornelia E Nauen come parte della sua partecipazione alla EADI Nordic 2017 Conference in Bergen, 20 - 23 agosto 2017.