Nuove iniziative per consolidare gli sforzi di conservazione e gestione della costa e delle risorse marine in Africa Occidentale
Tenutasi dal 25 al 29 Novembre 2013 in Dakar, Senegal, la 7. edizione del Forum Regionale Costiero e Marino ha proposto numerose nuove iniziative. Organizzata dal Partenariato Regionale Costiero e Marino (PRCM ), questa edizione si è articolata in diversi workshop tematici. Sotto la supervisione dell'unità di coordinamento basata a Nouakchott,ha avuto la partecipazione di circa 200 persone dai differenti gruppi che animano il PRCM ossia centri di ricerca, istituti ed ONG nazionali ed internazionali, organizzazioni socio-professionali, del settore privato (pesca, turismo, idroarburi e anche partner finanziari). La West African Economic and Monetary Union (WAEMU) vi ha anche preso parte. Il tema centrale di questo anno era "Investire nella conservazione del mare e della costa per il benessere delle persone".
Presentare sotto questa luce la questione riflette la crescente consapevolezza dell'importanza di un ambiente in salute e produttivo per soddisfare le esigenze basilari dei cittadini delle zone costiere. D'altro canto non dobbiamo dimenticare che le assicurazioni e riassicurazioni industriali iniziano a solelvare il problema sia alle grandi imprese che agli stati. Hanno subito forti perdite dovute agli eventi estremi che hanno causato danni. Questo nel contesto generale del cambio climatico e dell'indebolimento della resilienza dell'ecosistema naturale. La protezione dell'ambiente non è né un lusso né un problema che riguardi solo pochi specialisti.
Il programma ufficiale del forum, che include le strutture dei workshop tematici, mostra che per il PRCM conta sia da un lato rendere più efficace il proprio lavoro, sia dall'altro come migliorare il contributo verso il propri partner (gli istituti). In effetti durante il giorno di chiusura presieduto da El Ali Haidar, ministro senegalese della Pesca ed Economia Marittma, sono state fatte delle raccomandazioni che attestano l'impegno verso una nuova dinamica. L'assieme delle raccomandazioni verrà distribuito su larga scala non appena terminata l'elaborazione. Nel frattempo, tra i punti notevoli emersi dagli incontri, ne possiamo già menzionare alcuni e precisamente:
Innanzitutto, a proposito della pesca "illegal, unregulated and unreported" (IUU), si registra un incremento della sua comprensione facilmente apprezzabile con la condivisione dei lavori del gruppo del prof. Daniel Pauly sulla tragedia costituita dalla pesca INN negli stati membri del Forum.
Dyhia Belhabib, membro del gruppo di ricerca e primo autore di queste indagini, che sono proseguite per diversi anni, ha prasentato i dettagli della ricostruzione delle vere catture e le ipotesi di azione per ogni paese. Questi risultati mettono in evidenza le notevoli perdite economiche che subiscono i paesi della sotto-regione quando abbiano bisogno di queste risorse per affrontare le aspirazioni allo sviluppo delle loro popolazioni. Benché resti un certo grado di incertezza in questi studi scientifici innovativi, forniscono un approccio più realista di certi discorsi tradizionali e mettono in evidenza le pesanti sotto stime delle catture totali, e soprattutto di quelle industriali, sia nazionali che straniere.
Questi risultati invitano inoltre a rivedere profondamente le attitudini, le strategiue d'investimento e le politiche a monte della gestione del patrimonio alieutico. La ricostruzione del reale sfruttamento di pesci ed invertebrati nei mari della sotto-regione non è stata discussa in assemblea plenaria, se non per la questione sollevata dalla delegazione del Gambia sul margine di errore dei dati statistici,poiché comportano in alcuni campi delle simulazioni. La situazione descritta nel caso della Guinea Bissau è stata fortemente appoggiata da uno dei delegati di questo paese, che ha paragonato la pesca industriale notturna a "Tokyo by night", visto il numero di battelli asiatici operanti di notte, che sfuggono ad ogni controllo.
Un secondo punto che è stato al centro di un dibattito riguarda l'affidabilità dei dati della FAO, tenendo conto che gli stessi partecipanti si rendono conto che la FAO non pubblica che quello che gli stati forniscono. Questa preoccupazione si rivolge dunque anche ai servizi nazionali che rilasciano le cifre ufficiali alla sola organizzazione delle Nazioni Unite che compila statistiche mondiali, influenzando notevolmente di conseguenza non solo la percezione delle tendenze del settore ma anche - probabilmente - le decisioni sugli investimenti.
Al terzo punto, per la prima volta, la Commissione Sotto Regionale di Pesca (CSRP) ha preso la decisione di deferire al Tribunale Internazionale del Mare, per valutare un procedimento, i battelli che praticano la pesca ILL nelle acque CSRP. La Commissione è stata appoggiata in questa decisione dalla Conferenza dei Ministri, che in questa occasione hano dato una prova reale della volontà politica.
Dieynaba Beye, giurista, la responsabile del dipartimento Legislazione dell'SFRC ha esposto il processo attraverso il quale il CSRP è passato, allo scopo di inviare le proprie richieste, il 29 novembre 2013 presso il Tribunale Internazionale del Diritto del Mare. Il PRCM si è solennemente impegnato in aula ad accompagnare il CSRP in questa procedura. Siamo autorizzati a pensare che i risultati delle ricerche sui veri dati delle catture abbiano contribuito a questa nuova decisione per agire contro le frodi e gli abusi flagranti che già pesano sulle economie dei paesi.
Al quarto punto, per un migliore impatto del lavoro sulla missione assegnata, il PRCM ha deciso di compiere ogni sforzo per una migliore presa di coscienza della sua visione e delle sue azioni e un miglior contributo da parte delle comunità ostiere nell'assieme delle azioni proposte. Una delle raccomandazioni finali consiste effettivamente nell'inserire il PRCM in una doppia dinamica «regionale - nazionale». Per questa ragione, è stata dedicata un gruppo di lavoro ai membri della società civile (soprattutto le ONG) dei 7 stati membri ed un altro ai professionisti. Le altre categorie hanno beneficiato ognuna di un gruppo. E, finalmente, l'obiettivo è di imprimere per ognuno di questi gruppi una dinamica su scala nazionale.
Sono stati consegnati dei premi alle ONG e comunità partner del PRCM. Il ministro senegalese della Pesca ed Affari Marittimi, Haidar El Alì, li ha consegnati ai vincitori. QUello per la migliore salvaguardia di un'area marittima protetta è andato alla iniziativa Ngaparou, in Senegal, ed un altro premio per la salvaguardia alla ONG di Capo Verde Bios da Boavista. GIà nel corso della apertura ufficiale la signora Aminata Touré, primo ministro del Senegal, aveva dichiarato che la legge sui litorali sarebbe stata sottomessa all'Assemblea nazionale,visti i molteplici attacchi che ha dovuto subire.
Il CREDETIP, ONG senegalese attiva nel settore della pesca, ha partecipato tra gli invitati nazionali al Forum, per discutere il progetto "Integrazione in ecosystem approach to fisheries (EAF) nel curriculum scolastico in Gambia e Senegal". Questo progetto è stato implementato da Mundus maris in collaborazione con CREDETIP, che ne coordina alcune attività in Africa Occidentale. E' il risultato delle attività pilota del progetto EAF Nansen della FAO, che si è articolato tra il 2011 ed il 2012.SI è dimostrato quindi opportuna la partecipazione al Forum in quanto l'educazione ambientale indirizzata alle scuole viene riconosciuta come sempre più importante per preparare l'avvenire e fa parte integrante ormai delle nuove priorità del PRCM
Di Mundus maris in Senegal