Sintesi di un seminario di investimento in formazione per professori ed ispettori di scolastici
13-14 Aprile 2013, CEM di Hann, Senegal
Diverse scuole in Senegal hanno sperimentato sussidi didattici per un approccio di ecosistema alla pesca. Il tutto faceva parte delle attività pilota sviluppate da Mundus maris per il progetto EAF Nansen della FAO. E' stato deciso di continuare il lavoro anche alla fine della sperimentazione, nel luglio 2012. I materiali prodotti sono liberamente disponibili per il download. Dopo diversi mesi passati nel nuovo anno scolastico nel monitorare un serie di iniziative di supporto, era tempo di riunirsi per condividere le proprie esperienze. In questa occasione Mundus maris ho offerto una spazio di discussione moderato per i direttori, gli insegnanti e gli ispettori scolastici interessati. Mentre i loro rispettivi ruoli differiscono, hanno condiviso l'interesse nell l'approfondire quali esperienze possano essere prese in condiderazione su scala più vasta, di preferenza nelle sedi istituzionali e non solamente su base locale ad hoc.
I Servizi d'Ispezione Scolastica senegalesi sono da tempo impegnati nel rafforzare l'educazione all'ambiente nei programmi d'istruzione nazionali. Tuttavia non è semplice svilupparla e diffonderla su scala nazionale. Sono comunque allo studio delle iniziative, incluse nella programmazione dipartimentale e nazionale dei servizi ispettivi, per una possibile loro integrazione nel programma istituzionale.
Il gruppo dei moderatori era composto da Aliou Sall e Cornelia E Nauen. Hanno accolto i partecipanti nel Collège d'Enseignement Moyen (CEM) in Hann, che fa parte della più grande agglomerazione urbana di Dakar, che ha ospitato il seminario.
Per rimarcare la differenza rispoetto ad un seminario convenzionale, il flusso di lavoro del giorno veniva tracciato ed illustrato in modo che i partecipanti si sentissero a loro agio fin dall'inizio e traessero pieno vantaggio dallo spazio di conversazione di cui disponevano.
A rompere il ghiaccio è stato il cerchio di discussione iniziale in cui ognuno ha illustrato brevemente il suo retroterra e le sue aspettative. Subito dopo una apprezzata indagine sulle migliori esperienze avute da ogni partecipante negli ultimi anni sull'educazione ambientale e sui temi correlati.
In gruppi di tre, i partecipanti hanno esposto agli altri le loro migliori esperienze. Ogni membro del gruppo agiva in una differente funzione nei tre brevi incontri di 10 minuti ognuno: come narratore, come documentalista che prendeva nota nel foglio di lavoro fornito, o come un reporter che rivolgeva domande per chiarire. Per rispettare i tempi, sia il racconto che le domande di sondaggio dovevano essere focalizzate ed acute. Il rapporto copriva tre aspetti:
- Un riassunto della storia stessa;
- Cosa ha fatto sì che l'esperienza riuscisse?
- Perché la storia fu un successo?
Tutti i partecipanti si sono poi riuniti in cerchio e a tre volontari è stato richiesto di riassumere la loro storia ed i suoi fattori di successo a beneficio del gruppo. Sono state incoraggiate le richieste di chiarimento degli ascoltatori. I punti chiave sono poi stati registrati nel pannello murale come parte della produzione del gruppo.
Dopo un ben meritata pausa per la colazione, la conversazione seguente si è focalizzata sul suggerimento di un partecipante sulla sfida della moltiplicazione di questa proficua esperienza. L'importante questione è stata dibattuta nello stile di un world café tra gruppi di quattro o cinque persone, in tre sessioni in cui si ruotava ogni volta ad un tavolo diverso.
L'etichetta del world café, debitamente spiegata, era anche disponibile su carta ad ogni tavolo. Dopo ogni sessione di 20 minuti solamente chi rappresentava l'ospite rimaneva al suo posto mentre gli altri si spostavano ad un tavolo differente. In questo modo tutti hanno potuto ascoltare e discutere con ognuno degli altri, contribuendo a sollevare le questioni chiave.
Verso la fine dell'ultimo giro di conversazioni ad ogni tavolo sono stati forniti dei cartoncini, invitando ad annotarvi i principali puinti del discorso: un concetto o idea per foglio.
Dei volontari sono stati invitati a farsi avanti per illustrare i fogli del loro tavolo e contribuire ad inserirli in una struttura logica, con l'aiuto di tutti gli altri partecipanti.
Dopo aver attaccato ai pannelli murali i fogli del primo tavolo, quelli seguenti hanno completato la struttura con i loro fogli-concetto, evidenziando i punti interessanti non sollevati dai precedenti oratori. I commenti del gruppo hanno ulteriormente accelerato il processo di strutturazione, facendo nascere dal lavoro di gruppo le azioni, le attitudini e le risorse necessarie a raggiungere l'obiettivo. Il quale obiettivo era di moltiplicare gli esempi positivi di connessione tra l'insegnamento e apprendimento scolastico e i problemi sociali, economici ed ambientali della società.
Durante la discussione finale che ha chiuso la giornata di lavoro, i partecipanti hanno espresso quanto fossero rimasti sorpresi e compiaciuti di quanto prodotto. Hanno riportato la sensazione che il materiale apposto nei pannelli riflettesse molto bene quanto sperimentato collettivamente fino a quel momento.
Hanno evidenziato in particolare di non aver provato disagio nel dovere osservare una disciplina, ma di avere anzi trovato il metodo di lavoro assai divertente e piacevole, oltre che naturalmente molto produttivo.
A questo punto non rimaneva altro che invitarli a pensare durante la sera a come utilizzare le nuove - appena nate -meta-analisi nella preparazione di nuovi progetti o iniziative nel futuro, ed augurare loro un rilassante resto della giornata.
Il secondo giorno del workshop è stato interamente focalizzato sul futuro. Dopo il check-in iniziale si è aperto un mercato delle idee. I partecipanti sono stati invitati a scrivere il titolo di un progetto che avrebbero voluto implementare nel prossimo futuro.
Dopo, i promotori di cinque progetti, seguendo l'ordine di presentazione delle proposte, sono stati invitati ad affiggere i loro piani sulla parete, per attrarre altri partecipanti al loro tavolo di discussione, che aiutassero ad elaborare l'idea.
Il sistema di indagare più profondamente l'implementazione dei progetti presentati in precedenza lanciandoli sul mercato delle idee è quello tipico del pro-action café.
La principale differenza rispetto al già visto world café è che i promotori e ospitanti al tavolo hanno alcuni minuti di pausa prima della seconda e terza sessione di discussione per fissare su carta le tre attività principali da mettere in atto nei tre mesi successivi per implementare il loro progetto. Questo mini piano di azione veniva discusso ancora nell'ultimo giro di discussione e poi riferito all'intero gruppo.
I promotori sono poi ritornati ai loro tavoli per iniziare il nuovo giro di conversazione con maggiori spiegazioni sulla loro idea di progetto e con domande e commenti pertinenti da parte di chi si univa al tavolo.
Il moderatori hanno controllato il rispetto dei tempi per ogni gruppo e alla fine del primo turno hanno invitato chi non aveva funzioni di promotore di progetto a spostarsi al tavolo successivo. I nuovi arrivati venivano naturalmente aggiornati dall'ospitante e veniva poi discusso criticamente quanto poteva mancare ancora nella formulazione del progetto.
Per l'ultimo turno non era richiesta una ulteriore rotazione, e lo stesso gruppo della configurazione precedente discuteva i tre punti chiave della bozza di programma accennata dal promotore tra la seconda e la terza sessione.
Subito prima che terminassero la loro discussione, ai promotori è stato chiesto di riassumere i risultati del loro lavoro sul tabellone, con l'aiuto di chi aveva partecipato ai loro tavoli. Essendo prevista tra la fine della discussione dei gruppi e la riunione plenaria una pausa con cibo e frutta, i chi aveva indugiato ha avuto il tempo di terminare i cartelli recuperando il ritardo.
Al termine della pausa, tutti sono stati invitati a tornare nel cerchio di discussione, ove i promotori si sono fatti avanti, uno alla volta, spiegando i punti chiave dei loro piani di azione già verificati dal gruppo.
Gli altri erano naturalmente incoraggiati a commentare, porre domande supplementari ed aiutare nell'affinamento dei punti di azione, ove necessario. Non è stato necessario un sollecito da parte dei moderatori essendoci stato un flusso spontaneo e bilaterale di domande e commenti.
L'ultimo progetto presentato esaminava le sfide e opportunità per istituzionaliizare alcune delle esperienze delle attività pilota precedenti. Questo gruppo ha anche preso in considerazion i vari ostacoli che debbono essere superati.
E' stato un perfetto passaggio verso la fase del workshop rivolta al futuro, e precisamente ad esplorare l'istituzionalizzazione.
Gli ispettori hanno anche spiegato collettivamente l'equilibrio tra gli orientamenti più centralizzati ed il supporto agli insegnnati, e gli spazi resi disponibili per collegare l'insegnamento alle organizzazioni ed iniziative locali di base.
Gli insegnanti si sono trovati a loro agio con questo approccio, poiché diversi di loro già lavorano con le organizzazioni di base, dove sono particolarmente attivi e funzionali.
Hanno anche interesse a vedere ogni possibile esistente iniziativa moltiplicarsi grazie alla sua istituzionalizzazione, quando possibile.
I punti chiave per una positiva istituzionalizzazione sono stati evidenziati nella discussione e documentati in un poster per uso futuro. Questo ha condotto le discussioni sul tema ad una conclusione positiva.
La valutazione finale dei partecipanti è stata semplificata per rimanere dentro i tempi stabiliti. Invece di riempire un questionario o qualche altra valutazione su carta, i moderatori li hanno invitati a mostrare con il pollice verso o in alto come la pensasseo sul workshop giunto alla fine.
I loro sorrisi fanno pensare che non abbiano rimpianto di avere dedicato una buona parte del loro fine settimana al seminario.
Dopo di questo i moderatori hanno voluto ringraziare ognuno per la loro eccellente partecipazione, augurando un sicuro rientro alle loro rispettive residenze.
Immediatamente dopo i moderatori hanno prodotto un bollettino illustrando le tappe salienti ed i risultati del seminario, distribuendolo in forma elettronica ai partecipanti.