L'oceano non fornisce soltanto gran parte dell'aria che respiriamo, ma stabilisce anche il clima. Molte persone ed anche intere comunità dipendono dal mare per la loro vita il altri modi, più diretti. I pescatori tradizionali e i raccoglitori di molluschi hanno spesso una relazione con il mare più intima rispetto alla gente di mare imbarcata sulle navi moderne o ai lavoratori delle piattaforme offshore. Le pratiche trafizionali, ove ancora esistono, hanno spesso adottato misure protettive sotto forma sacrale. Molto di questo è stato disperso nella "modernità". Come vivono il mare tutte queste persone, quali percepiscono come le sfide più importanti, e quali sono le loro aspirazioni? Ci sono almeno tante prospettive quante persone: scopriamo almeno alcune di esse.
Questa intervista è stata condotta nell'ambito dell’impegno di Mundus maris a fornire alle donne, coinvolte nella pesca artigianale su scala locale, un mezzo per diffondere informazioni sulla loro vita quotidiana e le loro ambizioni in un "mondo interconnesso e in cambiamento". In particolare, brevi report, interviste e, quando possibile, filmati raccontano la maniera con cui le donne sperimentano i diversi impatti della globalizzazione e quali iniziative specifiche intraprendono per affrontarla al fine di rimanere in questo settore. Questa intervista è stata realizzata in seguito all’incontro tra il vicepresidente di Mundus maris, Aliou Sall, invitato dal Gruppo d’Interesse Economico (GIE) PARASE, con la signora Khady Sarr, Segretaria generale del GIE.
What are the assessments of women in fisheries on the impacts of globalisation and their prospects for a better tomorrow?
This interview is the first in a series of interviews that Mundus maris, consistent with the importance given to the gender dimension in its agenda, intends to do step by step with women involved in the use and / or value adding along value chains of marine or coastal resources.
Faneyawa Soumah è un pescatore. A oltre 70 anni, è un po' atipico in quanto la sua età non gli impedisce affatto di essere onnipresente per tutto il giorno sulla piattaforma del porto di Boulbinet in Guinea, al fine di risolvere vari tipi di conflitti tra gli utenti, ma anche tra loro e l'amministrazione della pesca. Viene comunemente chiamato Decano per la sua età, ma anche per la sua grande abilità nel risolvere i conflitti in cui l'amministrazione avrebbe avuto difficoltà a causa del carattere sociale e politico della pesca artigianale.
Nella profondità dell'oceano, l'apneista sudafricana Hanli Prinsloo (37) trova pace, bellezza e alcuni dei suoi migliori compagni: squali e tartarughe. Racconta le sue avventure nel grande blu.
Quando sei stato un ragazzino, ti sei preso un respiro davvero grande nel bagno, hai pizzicato il naso, chiusi gli occhi e ti sei fatto scivolare sotto l'acqua?
Alassane Diallo è il segretario per le pubbliche relazioni ed informazione presso il centro di addestramento di calcio chiamato "Maison Foot", con sede nella comunità di pesca di Hann. Ci ha rilasciato un'intervista sul posto occupato dallo sport nella tutela dell'ambiente (in particolare il calcio) presso il Club Mundus maris Senegal. Scopri la sua esperienza in proposito:
Cinzia Scaffidi è una giornalista free lance, che scrive su tematiche globali relative alla produzione di cibo e all'ambiente e insegna queste stesse tematiche presso l'Università di Scienze Gastronomiche ed in altri atenei e istituti. Collabora anche direttamente con alcune aziende, specialmente nell'ambito della formazione del personale.
Meet René Schaerer, a Swiss born social entrepreneur and innovator promoting sustainable living on the coast of Brazil through viable economic activities, civic engagement and participation of small-scale fisherfolk.
Uno sguardo dietro la scena su un villaggio di pescatori artigianali, Guet Ndar in Saint Louis, Senegal. La guida delle donne attive nella pesca artigianale, e persona di riferimento della comunità, è Awa Seye. Seguitela durante l'intervista, scoprite l'ambiente e le lotte sociali e parlate con lei in persona.